Finanziamenti autonomi

I finanziamenti autonomi sono rivolti a lavoratori quali imprenditori, artigiani, commercianti, liberi professionisti che si trovano nella condizione di voler richiedere un prestito ma che non possono avvalersi di una busta paga come garanzia.
Un lavoratore autonomo può richiedere un finanziamento sia per esigenze di liquidità personale, sia per finanziare progetti per la propria azienda. Nel primo caso, il prestito rientra nella categoria del prestito personale finalizzato, oppure nella categoria dei mutui; nel secondo, invece, è possibile sfruttare le occasioni di prestiti agevolati, a tasso zero o addirittura a fondo perduto offerte specificatamente per le aziende, oltre che dagli istituti di credito, anche da enti pubblici quali Regioni, Stato Italiano e Comunità Europea.
Nel concedere un finanziamento autonomo sotto forma di prestito personale, l'istituto di credito, o la banca, a cui ci si rivolge richiederà garanzie relative alla capacità del richiedente di restituire il debito, come ad esempio la dichiarazione dei redditi. È molto importante, inoltre, poter vantare una storia creditizia pulita, in quanto un istituto di credito molto difficilmente deciderà di correre il rischio di concedere un finanziamento ad un lavoratore autonomo che risulti essere un cattivo pagatore o che comunque abbia avuto qualche problema di insolvenza. In definitiva, dunque, un prestito personale per lavoratori autonomi è molto simile ad un normale prestito personale per lavoratori dipendenti con la differenza che un autonomo non può utilizzare il sistema della cessione del quinto.
Discorso diverso, invece, per quanto riguarda i finanziamenti autonomi richiesti per ampliare e/o migliorare la propria azienda. In questo caso occorrerà informarsi sui bandi indetti dai vari enti pubblici, presentare nei dettagli il progetto per il quale si richiederà il finanziamento e attendere che vengano resi pubblici i risultati.
Un lavoratore autonomo può richiedere un finanziamento sia per esigenze di liquidità personale, sia per finanziare progetti per la propria azienda. Nel primo caso, il prestito rientra nella categoria del prestito personale finalizzato, oppure nella categoria dei mutui; nel secondo, invece, è possibile sfruttare le occasioni di prestiti agevolati, a tasso zero o addirittura a fondo perduto offerte specificatamente per le aziende, oltre che dagli istituti di credito, anche da enti pubblici quali Regioni, Stato Italiano e Comunità Europea.
Nel concedere un finanziamento autonomo sotto forma di prestito personale, l'istituto di credito, o la banca, a cui ci si rivolge richiederà garanzie relative alla capacità del richiedente di restituire il debito, come ad esempio la dichiarazione dei redditi. È molto importante, inoltre, poter vantare una storia creditizia pulita, in quanto un istituto di credito molto difficilmente deciderà di correre il rischio di concedere un finanziamento ad un lavoratore autonomo che risulti essere un cattivo pagatore o che comunque abbia avuto qualche problema di insolvenza. In definitiva, dunque, un prestito personale per lavoratori autonomi è molto simile ad un normale prestito personale per lavoratori dipendenti con la differenza che un autonomo non può utilizzare il sistema della cessione del quinto.
Discorso diverso, invece, per quanto riguarda i finanziamenti autonomi richiesti per ampliare e/o migliorare la propria azienda. In questo caso occorrerà informarsi sui bandi indetti dai vari enti pubblici, presentare nei dettagli il progetto per il quale si richiederà il finanziamento e attendere che vengano resi pubblici i risultati.